Tassazione alta, problemi per il Betting Exchange?

Come vi abbiamo raccontato negli scorsi mesi, sta per arrivare in Italia, grazie a Betfair.it, il Betting Exchange: la nuova modalità di scommessa. Ma è una novità che ovviamente investe anche tutti gli altri bookies. In queste settimane si è espresso per esempio Alessandro Allara, direttore della comunicazione in Italia di Paddy Power.

«Il Betting Exchange può apportare molto al mercato, ma se passa al 20% di tassazione per qualsiasi scommettitore locale la competizione è difficilissima. Abbiamo una tassazione sul turn over molto alta. Qui offriamo quote più competitive del dot com ma non possiamo fare meglio. Deve cambiare il regime di tassazione. Oggi un player italiano non può giocare più di una certa cifra. Una quota a 2 non può essere giocata a più di 5,000 euro per un limite di 10,000 euro fissato da Aams per la vincita massima».

Secondo Allara, inoltre, «la penetrazione del Betting nel market italiano è altissima e l’online non può cannibalizzare le aziende retail e terrestri. Sicuramente se miglioriamo molti aspetti allora potremmo realmente crescere proporzionalmente nel mercato. Per l’industria si potrebbe guadagnare un 20% sul mercato illegale».

Quindi, le alte tasse rappresentano un grosso problema a detta di Allara, direttore della comunicazione in Italia di Paddy Power. Si attende una risposta da parte dell’Aams, che venga incontro a giocatori e bookmaker. Anche perché le scommesse, annualmente, portano nelle casse dello Stato svariati milioni di euro.

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